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Procedimento per l'acquisizione di beni utilizzati, senza titolo, per scopi di interesse pubblico, in assenza di provvedimento ablativo.

Ultimo aggiornamento: 25/01/2011

 

In attesa di una nuova auspicata normativa, che sostituisca l’art. 43 del T.U.E., dichiarato incostituzionale,  seguendo anche la giurisprudenza della Cote di Strasburgo, sono possibili opzioni procedimentali che distinguano tra i vari casi, separando, ad esempio, i casi in cui vi sia stata una legittima dichiarazione di pubblica utilità (riconducibili al principio giurisprudenziale dell’occupazione acquisitiva) da quelli in cui questa sia mancata totalmente (occupazione usurpativa).
L’eliminazione della norma richiamata non impedisce, a nostro parere, che le amministrazioni possano avviare, almeno per alcune fattispecie, un procedimento amministrativo che consenta l’acquisizione dei terreni utilizzati senza titolo.
La giurisprudenza di legittimità, infatti, in presenza di una nutrita serie di patologie dei procedimenti amministrativi di espropriazione, consistenti nell’accertamento dell’occupazione sine titulo di beni privati per scopi di interesse pubblico, aveva elaborato gli istituti dell’occupazione “appropriativa” e “usurpativa”.
Partendo da tali istituti possono essere individuate le possibilità che, anche a seguito dell’annullamento dell’art. 43 del T.U.E., hanno le amministrazioni pubbliche per sanare i casi di occupazione di beni privati senza titolo. L’avvio di tali azioni richiede, comunque, accertamento di due presupposti imprescindibili:
- la sussistenza di un presupposto di fatto che consiste nella utilizzazione di un bene per scopo di interesse pubblico, con una trasformazione irreversibile del terreno privato;
- l’impossibilità di restituzione del terreno occupato per l’eccessiva onerosità a carico del debitore (2058 c.c.) e per le ragioni di economia pubblica (2933 c.c.) che deriverebbero dalla demolizione dell’opera pubblica.
Partendo da tali presupposti possono essere individuate opzioni operative per l’acquisto di terreni privati, già utilizzati per scopi di interesse pubblico, distinte in base al presupposto della pubblica utilità:
I. Terreni occupati e trasformati in attuazione di un'opera regolarmente dichiarata di pubblica utilità, con termini scaduti senza emissione del decreto di espropriazione.
2. Terreni occupati e trasformati per la realizzazione di opere prive di una regolare dichiarazione di pubblica utilità
Sul sito è in corso di pubblicazione, in sostituzione della guida elaborata in applicazione dell’art. 43 del T.U.E., la nuova guida operativa che illustra le richiamate possibilità operative.

 

Vedi anche:

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