Domanda:
Si richiede se è possibile utilizzare la retrocessione nel caso che segue, e se si, con quali modalità e come determinare il corrispettivo.
Nel 1973, l'amministrazione Comunale acquisiva con atto notarile (e non già con decreto di esproprio), una porzione di terreno a destinazione agricola di mq. 200 (previo frazionamento di un più ampio mappale) al fine di realizzarvi un serbatoio per l'acquedotto comunale.
Tale opera non venne mai realizzata e, oggi, la vedova ed erede dell'allora cedente, richiede di acquisire nuovamente il terreno di che trattasi, in quanto si è sempre occupata di mantenere tale appezzamento pulito e sfalciato ed ora vorrebbe riunirlo alla restante porzione di sua proprietà.
Si sta dunque valutando quale sia la procedura più corretta da seguire, tra un normale atto notarile, l'eventuale richiesta di intervenuta usucapione da parte della richiedente o, appunto, la facoltà di retrocessione.
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