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Natura perentoria del termine quinquennale entro il quale deve essere emanato il decreto di espropriazione; possibilità di proroga

Ultimo aggiornamento: 21/04/2015

 

Il CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV, con sentenza 7 aprile 2015, conferma che la natura perentoria e non ordinatoria del termine quinquennale entro cui adottare l’atto conclusivo del procedimento ablativo,  dovendosi al termine finale riconoscersi, a differenza del termine iniziale, natura perentoria e che, ai sensi dell’art. 13 del T.U.E., la proroga del termine di efficacia della dichiarazione di p.u. può essere disposta anche d’ufficio, prima della scadenza del termine, per un periodo non superiore a due anni.

In particolare il Consiglio di Stato afferma quanto segue:

“…4.2.1. E ciò, non soltanto per le motivazioni di natura squisitamente processuale esternate dal Tar (la intimata odierna appellante non ha proposto domanda riconvenzionale in primo grado), ma per una ulteriore e troncante ragione: si rammenta in proposito che l’art.13 del D.P.R. n.327 del 2001, dal titolo “Contenuto ed effetti dell’atto che comporta la dichiarazione di pubblica utilità”, al comma 3 prevede che “nel provvedimento che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera può essere stabilito il termine entro il quale il decreto di esproprio va emanato”; al successivo comma 4 poi è espressamente contemplato che “se manca l’espressa determinazione del termine di cui al comma 3, il decreto di esproprio può essere emanato entro il termine di cinque anni, decorrente dalla data in cui diventa efficace l’atto che dichiara la pubblica utilità dell’opera”; ancora, al comma 5 è stabilito che “l’autorità che dichiarato la pubblica utilità dell’opera può disporre la proroga dei termini previsti dai commi 3 e 4 per casi di forza maggiore o per altre giustificate ragioni.”

Come chiarito dalla giurisprudenza, la proroga può essere disposta anche d’ufficio, prima della scadenza del termine, per un periodo non superiore a due anni; quindi al sesto comma è previsto che ” la scadenza del termine entro il quale può essere emanato il decreto di esproprio determina l’inefficacia della dichiarazione di pubblica utilità”. Sulla natura perentoria e non ordinatoria del termine quinquennale entro cui adottare l’atto conclusivo del procedimento ablativo, non pare sussistano dubbi, in ossequio ad un più che ormai consolidato orientamento giurisprudenziale, in base al quale al termine finale va riconosciuto, a differenza del termine iniziale, natura perentoria e tanto con riferimento anche al regime giuridico descritto sul punto dall’art.13 della legge n.2359 del 1865, norma sostanzialmente riprodotta nell’omologo art.13 del D.P.R. n.327/2001 (ex aliis Consiglio di Stato Sez. IV, Sentenza n. 4457 del 26-07-2011).”

 

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